Il racconto dell’evento “Sicilia Festival del Panettone 2024”
La degustazione e l'apertura dei lavori della giuria tecnica
Il 21 ottobre 2024, presso la prestigiosa sede di Damiano Organic a Torrenova (ME), si è svolto l’atteso evento “Sicilia Festival del Panettone 2024 con mandorla e cioccolato antica lavorazione a freddo“, un’occasione unica per celebrare l’eccellenza delle produzioni artigianali siciliane e promuovere la tradizione dolciaria locale. L’evento, che ha richiamato l’attenzione di appassionati, gourmet e professionisti del settore, ha offerto un percorso sensoriale tra i sapori autentici della Sicilia, mettendo in risalto la maestria e la creatività dei pasticceri partecipanti.
I maestri pasticceri hanno presentato panettoni caratterizzati da ingredienti selezionati e lavorazioni antiche. Tra i protagonisti assoluti dell’evento, la mandorla di Mazzarino, con la sua fragranza inconfondibile, e il cioccolato di Modica, lavorato a freddo secondo la tradizione, hanno dato vita a un connubio di sapori che ha conquistato i palati dei presenti. L’evento ha rappresentato anche un momento di confronto e crescita per gli artigiani, che hanno avuto l’opportunità di scambiare idee e tecniche, contribuendo a innovare la tradizione dolciaria siciliana pur mantenendo intatta la sua autenticità. Tra degustazioni, dimostrazioni live e interventi di esperti del settore, il “Sicilia Festival del Panettone” si è confermato non solo un appuntamento di grande prestigio, ma anche un trampolino di lancio per promuovere l’eccellenza siciliana nel mondo della pasticceria di alta qualità.
La giornata è stata suddivisa in tre fasi ben distinte. Nella prima fase, intitolata “Manifestazione: assaggiando si impara!”, i partecipanti hanno preso parte a un piacevole welcome coffee, seguito dalla degustazione dei panettoni con mandorla e cioccolato lavorato a freddo secondo l’antica tradizione siciliana. Questo momento ha permesso non solo di gustare le creazioni dolciarie, ma anche di assistere all’attribuzione dei riconoscimenti e delle valutazioni da parte di Paolo Massobrio, il critico gastronomico più influente d’Italia, il cui parere ha sempre un forte impatto nel settore.
Il risultato è stato una perfetta sintesi di gusto e creatività, capace di esaltare la qualità delle materie prime siciliane e la maestria degli artigiani coinvolti: La Bottechita Nueva di Santa Croce Camerina (Ragusa), Di Stefano Dolciaria di Raffadali (Agrigento), Caffè Adamo di Modica (Ragusa), Pasticceria Fraccaro (Castelfranco Veneto (Treviso), Albertengo Panettoni di Torre San Giorgio (Cuneo), Ariston Dolci di Mazzarino (Caltanissetta) e Casalindolci di Modica (Ragusa).
Durante la fase di degustazione, la giornalista Gilda Sciortino ha intervistato i pasticceri e gli chef coinvolti per avere un quadro circa la loro visione di accostamento del panettone, in grado di unire tutta l’Italia, con prodotti di origine siciliana, le mandorle di Mazzarino e il cioccolato di Modica. Il risultato sorprendente, già denotabile anche alla sola vista, è come a tutti gli effetti le storie poste sono differenti per ogni realtà. Ogni pasticcere ha avuto una visione diversa nell’accostamento finale dei due prodotti, entrambi largamente valorizzati nell’impasto e nella resa finale, ma tutti frutti di un’idea di base differente. Ci sono stati panettoni in cui emerge subito all’occhio la presenza delle mandorle, altri in cui emerge già dalla superficie esterna la consistenza del cioccolato e a cui le mandorle sono state unite direttamente all’impasto. Note particolari emerse dalle sue interviste, la presenza della mandorla dorata nella copertura del panettone di Ariston Dolci, azienda originaria di Mazzarino, località nota appunto per le mandorle che si racconta essere considerate in passato come un bene prezioso. Da qui la scelta di impreziosire questo frutto con una colorazione dorata, e la combinazione proposta da Casalindolci di Modica. Il cioccolato fa da padrone essendo una produzione di Modica, ma oltre a questo ingrediente e alla mandorla di Mazzarino, comprendeva la pesca sciroppata, un ingrediente anch’esso locale in grado di impreziosire ulteriormente il dolce.
Gli attestati e i premi speciali
L’evento ha avuto un momento speciale guidato da Paolo Massobrio, rinomato critico gastronomico e special guest dell’incontro. Massobrio ha offerto una narrazione appassionata delle eccellenze dolciarie. Il suo intervento ha avuto un forte impatto sul pubblico, sottolineando come il cibo possa diventare veicolo di promozione culturale e territoriale, capace di far conoscere al mondo le ricchezze della Sicilia.
Durante la premiazione dei pasticceri in gara, in cui sono state indicate le qualità specifiche di ogni singolo panettone sulla base dell’aspetto visivo, olfattivo e gustativo, ponendo particolare attenzione alla coerenza con il tema dell’evento, ovvero l’utilizzo della mandorla e del cioccolato di Modica, e con un focus speciale sull’aspetto estetico dei panettoni, considerato un elemento distintivo di questa competizione, è stato consegnato un attestato di partecipazione.
I panettoni presentati sono stati degustati e giudicati da una giuria tecnica d’eccellenza, composta da Paolo Massobrio, celebre critico gastronomico, Riccardo Damiano, CEO di Damiano Organic, e Innocenzo Pluchino, fondatore di Ciomod. I giurati hanno valutato i prodotti artigianali seguendo criteri rigorosi che comprendevano l’aspetto visivo, olfattivo e gustativo, ponendo particolare attenzione alla coerenza con il tema dell’evento, ovvero l’utilizzo della mandorla e del cioccolato di Modica, e con un focus speciale sull’aspetto estetico dei panettoni, considerato un elemento distintivo di questa competizione.
In 45 minuti di lavoro sono stati esaminati volta per volta tutti e 7 panettoni presenti, decretando per ognuno un giudizio.
Il panettone di Bottechita Nueva di Santa Croce Camerina (RG) presentava una pasta compatta e densa, con note di mandorla ben evidenti e un piacevole gusto finale. Fraccaro Spumadoro, da Castelfranco Veneto, ha proposto una versione altamente soddisfacente, caratterizzata da una pasta ben alveolata e da complesse note olfattive, perfettamente in linea con il ricco profilo gustativo, in cui cioccolato e mandorla si armonizzano alla perfezione. Albertengo, storica azienda piemontese di Torre San Giorgio, ha offerto un panettone invitante già alla vista: una pasta compatta in cui spicca inizialmente il cioccolato, in un abbinamento equilibrato con la mandorla. Caffè Adamo di Modica (RG) ha presentato una versione innovativa rispetto al panettone tradizionale, con una consistenza che per compattezza e sapore richiamava un muffin al cioccolato. Sempre da Modica, la pasticceria Casalindolci ha offerto una versione classica del lievitato, con la parte superiore impreziosita da cioccolato e mandorle. La pasticceria Di Stefano di Raffadali (AG), ha proposto un’interpretazione generosa e barocca, con un’eccellente combinazione di mandorla e cioccolato. Infine, la pasticceria Ariston di Mazzarino (CL) ha saputo centrare appieno il tema del festival con una creazione equilibrata sotto ogni aspetto – visivo, olfattivo e gustativo – dove la mandorla avvolge il cioccolato di Modica, creando una texture croccante e invitante. Anche l’impatto estetico è stato notevole, tanto che la giuria popolare lo ha premiato con entusiasmo, spazzolando via ogni briciola.
Un riconoscimento particolare è stato attribuito alla pasticceria Di Stefano, la cui eccellenza non solo è emersa attraverso l’elevata qualità delle sue creazioni artigianali, ma anche grazie alla straordinaria capacità di innovare, pur mantenendo un legame profondo e rispettoso con la ricca tradizione dolciaria siciliana.
Le sue specialità rappresentano un perfetto equilibrio tra passato e presente, con ricette che evocano la memoria dei sapori antichi, ma che allo stesso tempo si arricchiscono di tocchi moderni e creativi.
Questo premio, frutto del lavoro costante e della passione instancabile del team, rappresenta un importante attestato di eccellenza per l’azienda, sottolineando l’impegno profuso nel valorizzare le materie prime locali, spesso selezionate con estrema cura dai piccoli produttori del territorio, e nel promuovere il gusto autentico della Sicilia, sia a livello nazionale che internazionale. Da anni, infatti, la pasticceria Di Stefano si distingue per la sua abilità nel coniugare l’arte dolciaria tradizionale con un’attenzione particolare alle nuove tendenze gastronomiche, confermandosi così un punto di riferimento nel panorama culinario siciliano e oltre.
Gli interventi della tavola rotonda: Parte 1 - Frutta in guscio e cioccolato, i protagonisti della cultura gastronomica e artigianale siciliana
Durante la tavola rotonda, hanno preso la parola diversi protagonisti del panorama imprenditoriale siciliano e nazionale, portando contributi preziosi e differenti prospettive.
Carmelo Aristia, Presidente della Cooperativa Sociale Somnium e Direttore di Confapi Sicilia, ha sottolineato con grande enfasi il valore cruciale dell’evento nella promozione del Made in Sicily, evidenziando come manifestazioni di questo tipo rappresentino un trampolino di lancio per l’artigianato siciliano. Aristia ha rimarcato le opportunità concrete per le piccole e medie imprese (PMI) siciliane nel campo della produzione artigianale di panettoni, un settore in forte crescita che si sta ritagliando uno spazio sempre più rilevante sia nei mercati locali che in quelli internazionali.
Nel suo intervento, il dott. Aristia ha parlato con passione della necessità di creare sinergie strategiche tra i produttori, al fine di consolidare e rafforzare la filiera artigianale siciliana. Questa non rappresenta solo un settore produttivo, ma un patrimonio culturale unico, frutto di secoli di tradizioni tramandate di generazione in generazione, che deve essere tutelato e valorizzato con azioni mirate. Il Presidente ha inoltre sottolineato l’importanza di investire in innovazione e formazione per garantire che le produzioni siciliane possano competere a livello globale, senza mai perdere la loro autenticità e identità territoriale.
Paolo Uberti, Presidente nazionale di Unionalimentari, ha invece offerto una visione più ampia e strategica, affrontando le sfide e le opportunità a livello nazionale per il comparto delle PMI agroalimentari italiane. Nel suo intervento, il dott. Uberti ha sottolineato l’importanza di sviluppare politiche mirate che possano sostenere le imprese nel lungo termine, favorendo l’accesso ai mercati non solo locali, ma anche internazionali, e garantendo alle PMI gli strumenti necessari per competere in un contesto economico globale sempre più complesso.
Ha inoltre discusso il ruolo centrale che la rete Unionalimentari può svolgere nell’accompagnare queste imprese, fornendo supporto non solo nell’espansione commerciale, ma anche nell’ottimizzazione dei processi produttivi, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e strategie innovative. Tuttavia, ha ribadito come il vero punto di forza delle PMI italiane rimanga l’artigianalità, un elemento che, secondo lui, deve essere protetto e valorizzato. Uberti ha messo in evidenza la necessità di un equilibrio tra innovazione e tradizione: le imprese devono essere capaci di evolversi e modernizzarsi, senza mai perdere quel legame profondo con il territorio e le antiche tecniche produttive che rendono i prodotti italiani riconoscibili e apprezzati nel mondo. In conclusione, ha sottolineato come il futuro del settore agroalimentare italiano dipenda dalla capacità di integrare questi due aspetti, rendendo l’artigianalità una risorsa competitiva e sostenibile.
Il CEO di Damiano Organic, Riccardo Damiano, ha arricchito il dibattito con un intervento che ha messo in luce la straordinaria esperienza della sua azienda nella produzione di frutta secca biologica, un settore che rappresenta un autentico fiore all’occhiello della tradizione siciliana. Damiano, con passione e orgoglio, ha raccontato come la sua azienda sia cresciuta nel tempo, diventando un punto di riferimento a livello internazionale, pur rimanendo profondamente radicata nel territorio siciliano e nei suoi valori.
Nel suo discorso, Damiano ha voluto condividere la sua visione imprenditoriale, sottolineando l’importanza di mantenere un forte legame con la terra e con le tradizioni agricole locali. Ha spiegato come la chiave del successo risieda nell’adozione di pratiche sostenibili, capaci di rispettare non solo l’ambiente, ma anche la cultura e la storia agricola della Sicilia.
Riccardo Damiano ha inoltre evidenziato come l’approccio biologico e sostenibile non sia soltanto una scelta etica, ma anche una strategia competitiva che permette all’azienda di distinguersi sul mercato globale. Secondo il CEO, l’equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto delle tradizioni agricole è ciò che consente di offrire prodotti di altissima qualità, mantenendo l’autenticità e la genuinità che rendono unica la frutta secca siciliana.
Innocenzo Pluchino, fondatore di Ciomod, ha poi portato un contributo significativo al dibattito, illustrando la sua esperienza come pioniere nella produzione del rinomato cioccolato di Modica. Con grande passione, Pluchino ha raccontato la nascita e lo sviluppo della sua azienda, che è riuscita a ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama dolciario internazionale grazie alla capacità di innovare senza mai tradire le radici storiche del prodotto. Ha descritto il suo percorso imprenditoriale come una sfida continua per mantenere viva la tradizione della lavorazione a freddo del cioccolato di Modica, un processo artigianale unico che conferisce al prodotto le sue caratteristiche distintive.
L’azienda, pur rispettando le antiche modalità di preparazione del cioccolato, ha saputo adattarsi alle esigenze del mercato moderno, utilizzando materie prime di altissima qualità e investendo in tecnologie all’avanguardia per garantire standard produttivi eccellenti.
Secondo Pluchino, la vera sfida è stata quella di conciliare storia e modernità, dimostrando come un prodotto con profonde radici nel passato possa evolversi e continuare a essere competitivo in un mercato globale. Il cioccolato di Modica, con la sua particolare consistenza granulosa e il suo gusto intenso, è diventato così un simbolo dell’eccellenza siciliana, capace di attrarre appassionati e gourmet da ogni parte del mondo.
Gli interventi della tavola rotonda: Parte 2 - Panettoni, nocciole e gianduia del Piemonte. Culture e prodotti a confronto!
Anche Massimo Albertengo, uno dei più importanti produttori di panettoni in Italia e Presidente di Unionalimentari Cuneo, è intervenuto nel dibattito, offrendo un interessante confronto con la realtà produttiva del Piemonte. Albertengo, forte della sua lunga esperienza nel settore, ha messo in luce le peculiarità delle produzioni artigianali piemontesi, tracciando un parallelo con quelle siciliane. Ha evidenziato come, nonostante le differenze territoriali e culturali, entrambe le regioni condividano un profondo rispetto per la tradizione e una dedizione alla qualità del prodotto, fattori che rappresentano il cuore dell’artigianato alimentare.
Albertengo ha spiegato che, se da un lato la Sicilia può contare su ingredienti tipici locali dal forte carattere mediterraneo, come le mandorle e il cioccolato di Modica, il Piemonte ha le sue eccellenze, come le nocciole delle Langhe e il burro di alta qualità. Questi ingredienti, legati ai rispettivi territori, conferiscono unicità ai prodotti artigianali delle due regioni. Tuttavia, Albertengo ha sottolineato che, pur partendo da materie prime diverse, il filo conduttore resta sempre la ricerca dell’eccellenza, sia in Sicilia che in Piemonte.
A portare una prospettiva accademica di grande rilevanza è stata la professoressa Rosa Palmieri dell’Università degli Studi di Catania, un’esperta di innovazione e ricerca nel settore agroalimentare. La dott.ssa Palmieri ha condiviso con i presenti una panoramica approfondita sulle sfide future legate alla valorizzazione delle produzioni siciliane, ponendo particolare attenzione su una coltura simbolo della regione: le mandorle. Questa varietà di frutta secca non è solo un ingrediente fondamentale della tradizione dolciaria siciliana, ma rappresenta anche un’opportunità strategica per lo sviluppo economico del territorio.
Nel suo intervento, la professoressa Palmieri ha sottolineato l’importanza di investire in ricerca e innovazione per migliorare la competitività del settore agroalimentare siciliano, evidenziando come questi investimenti possano aiutare a superare le sfide globali che minacciano le produzioni locali, come i cambiamenti climatici e la crescente concorrenza internazionale. Ha analizzato come le tecniche moderne di coltivazione e trasformazione possano essere integrate con le pratiche tradizionali, creando un ponte tra passato e futuro. La dott.ssa Palmieri ha messo in evidenza che la sostenibilità non deve essere solo un obiettivo da perseguire, ma deve diventare parte integrante della cultura imprenditoriale siciliana. In questo contesto, ha incoraggiato le imprese a collaborare attivamente con le università e i centri di ricerca, per sviluppare progetti che possano unire il know-how accademico e l’esperienza pratica.
I moderatori
I lavori sono stati moderati dalla giornalista Gilda Sciortino e da Nino Messina, CEO di PassioneSicilia Edizioni, media partner dell’evento, che con oltre 20 anni di esperienza nel settore del turismo e della comunicazione aziendale ha saputo guidare con competenza e passione il dialogo tra i vari protagonisti, creando un ponte ideale tra tradizione e innovazione, tra Sicilia e Piemonte.
PassioneSicilia Edizioni ha un’esperienza consolidata nel settore del turismo e della comunicazione aziendale, specializzata nella promozione del territorio siciliano attraverso strategie innovative e mirate. La lunga esperienza accumulata nel corso degli anni ha permesso a PassioneSicilia di sviluppare un profondo know-how sia nella valorizzazione delle destinazioni turistiche locali sia nella creazione di contenuti e campagne di comunicazione che riflettano l’identità unica delle aziende e delle eccellenze siciliane, contribuendo a rafforzarne la presenza sul mercato nazionale e internazionale.
Nel corso della prima parte dell’evento si sono tenute le interviste svolte dalla giornalista Gilda Sciortino. Nel corso dell’evento, oltre ad aver intervistato i maestri pasticceri e gli chef coinvolti, ha parlato con Paolo Massobrio.
«Più che una gara il “Festival del Panettone 2024” è stata una kermesse culturale perché dietro a ogni panettone c’è una storia che attinge alla storia di una regione come la Sicilia, i cui prodotti sono frutto dell’amore di chi li coltiva, ma anche di chi li utilizza e ne esalta le loro proprietà, proprio come le aziende che hanno partecipato al festival e che rappresentano le nuove generazioni di aziende a conduzione familiare che hanno investito e continuano a investire in un futuro che non dimentica, anzi valorizza, le sue radici»
Il Media Partner
L’evento verrà inoltre raccontato nell’uscita del mese di dicembre del travel magazine Amazing Sicily Magazine, una pubblicazione di grande prestigio che promuove le bellezze e le eccellenze della Sicilia. Questa edizione speciale sarà distribuita gratuitamente negli aeroporti di Palermo e Catania, raggiungendo un pubblico ampio e variegato, composto non solo da turisti in visita, ma anche da professionisti e appassionati del settore agroalimentare.
In particolare, il magazine conterrà un’intervista esclusiva dedicata alle due aziende protagoniste dell’evento: Damiano Organic e Ciomod. Questa intervista offrirà un’analisi approfondita del lavoro di queste realtà, mettendo in luce le loro storie, le sfide affrontate e le filosofie che guidano la loro produzione. Si parlerà delle tecniche artigianali utilizzate nella lavorazione delle mandorle e del cioccolato, e di come entrambe le aziende siano riuscite a coniugare tradizione e innovazione, mantenendo un forte legame con il territorio siciliano.
In questo modo, il magazine non solo celebrerà le eccellenze culinarie della Sicilia, ma contribuirà anche a diffondere la cultura gastronomica locale, promuovendo un turismo consapevole e sostenibile. I lettori avranno l’opportunità di scoprire non solo i prodotti, ma anche le storie umane dietro di essi, comprendendo meglio l’importanza della valorizzazione delle risorse locali e del supporto alle imprese artigianali. Questa visibilità rappresenta un’importante vetrina per le aziende, contribuendo a far conoscere il loro operato a un pubblico internazionale e ad affermare il loro ruolo nel panorama della gastronomia siciliana.
Come è andato l'evento..?
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